|
 |
E' diffusa convinzione tra
gli storici del circo far risalire al
1820, data di nascita di
Paolo Orfei,
la fondazione di questa importante dinastia circense. La
storia, che come spesso accade nel circo, ha i colori
della leggenda, narra che
Paolo,
sacerdote di Massalombarda dalla vocazione non proprio
ferrea, preferø, dopo una parentesi concertistica,
seguirela strada del saltimbanco.
SposÉ Pasqua Massari
(n.1834 ad Argenta,
Ferrara) dalla quale ebbe un figlio,
Ferdinando,
che fin da ragazzo si rivelò
come prodigioso suonatore di tromba. Fu Ferdinando che
un giorno
decise di
piantare ogni cosa e
mettersi a capo di un
modestissimo circo che presentava spettacoli di commedie
e acrobazia,
come era nella consuetudine dei saltimabchi di
quell'epoca. Scrive
Alessandro Cervellati
che Ferdinando:
"
...fu anche un valoroso saltatore al tappeto e al
trampolino. Lavorando a Busseto fece conoscenza con
Giuseppe Verdi in virtõ della sua tromba. Durante il suo
soggiorno a Bologna, in Piazza VIII Agosto sorse una
fiera rivalit con il Circo Montino, a causa dei
concerti e delle esibizioni musicali delle sue parades
(di cui la sua tromba era il principale sostegno): ma
questo serviva per fa accorrere il pubblico al suo
Circo, a decretargli una fama e a debellare il
concorrente."
E'
dunque
Ferdinando Orfei,
spesso confuso come capostipite della famiglia,
il primo e vero circense della dinastia.
Che però il nome
Orfei, nell'ambito delle compagnie teatrali itineranti,
eredi della
Commedia dell'Arte,
appaia prima del 1820 è cosa certa. E' in mio possesso
una lettera originale datata 20 luglio 1827 inoltrata
dalla "comica compagnia FARINA e ORFEI" alla direzione
del teatro Lugo.

Ora, pur ipotizzando una omonimia, è comunque curioso il
fatto che la compagnia agisca nello stesso territorio
(Emilia Romagna) che avrebbe dato i Natali a Paolo
Orfei; inoltre per chiunque si occupi di storia del
circo, è perfettamente naturale il nesso tra le
compagnie comiche girovaghe e il circo, che ne ha
'ereditato' tecnicamente vari aspetti, unendo, adattando
al suo spazio scenico, in altre parole fondendo in se
varie discipline proprio dello spettacolo itinerante.
Del resto, le cosidette
'farse' hanno fatto parte del
repertorio circense fin dagli anni '50,
messe in crisi dall'avvento della televisione, che
ha costretto
il circo a reinventarsi un nuovo repertorio
(oltre che una nuova funzione) più adatta al pubblico
infantile.
Tornando alla dinastia degli
Orfei, è documentato che Ferdinando dalla moglie Maria
Torri (Veca) ebbe sei figli:
Enrico, Orfeo, Vittoria,
Paolo, Giocanna e Cecilia.
Di Orfeo si sa con certezza
che attorno agli anni '30 diresse un circo:
il circo Orfeo Orfei,
direzione passata successivamente ad uno dei figli,
Nandino (clown,
conosciuto con il nome di 'Fiacca').
Ma
è da Paolo (Paolino) che vi una linea diretta con
l'attuale attività circense degli Orfei.
E'
opportuno citare ancora il Cervellati:
"... Paolo, nato a Prato il 7
aprile 1889, anch'esso suonatore eccezionale di tromba,
zufolo e ocarina: acrobata notevole, fu anche saltatore
d'eccezione. Malgrado fosse coraggioso, Paolo aveva
paura del mare: per questo timore non andò mai in
America..."
Nel 1909, lasciata
l'acrobatica, crea un personaggio, il
clown Baccalà,
divenuto classico, e che fu poi imitato da altri clowns
su numerose piste italiane.
|
|
|